Il nostro olio è frutto del nostro territorio, dei nostri ulivi, dei gesti lenti e manuali con cui selezioniamo le nostre olive. E’ tradizione, famiglia, passione; ma anche innovazione e dedizione.
Frantoiani da 3 generazioni
Oleificio Guccione è uno dei più storici frantoi oleari di Chiaramonte Gulfi, borgo barocco nel cuore dei Monti Iblei, diventato celebre nel tempo per la bontà e assoluta eccellenza dell’olio di oliva prodotto in zona, che Luigi Veronelli giudicava il “migliore dell’isola”.
Oleificio Guccione nasce nel 1966 dalla passione dei nostri nonni, inizialmente come frantoio al servizio degli olivicoltori della zona, da sempre improntato a una grande ricerca di qualità e innovazione. Siamo stati i primi nel territorio, nel 1990, ad abbandonare il sistema di estrazione tradizionale a presse e a puntare tutto sulla lavorazione a freddo e a ciclo continuo.
Tradizione contemporanea
Oggi a guidare l’azienda ci sono i nipoti dei fondatori: i fratelli Vito e Giuseppe Divita. “Vogliamo portare un piglio giovane e contemporaneo in frantoio, con in testa un solo obiettivo: produrre grandi oli capaci di raccontare l’autenticità del nostro terroir”.
Ciclo produttivo
Come facciamo il nostro olio
La raccolta delle olive viene fatta a mano, proprio come una volta, con le tradizionali scale. La cosiddetta ‘brucatura’ ci permette di prenderci cura dell’integrità del frutto, di selezionare il grado di maturazione e di rispettare l’albero che spesso è di origine secolare.
Le olive vengono lavate con un sistema all’avanguardia che combina aria e acqua: una sorta di idromassaggio per le olive che pulisce perfettamente le drupe da ogni impurità, limitando gli urti e prevenendo eventuali ammaccature che danneggerebbero l’oliva prima della frangitura.
Con la frangitura, le olive vengono tritate con lo scopo di ottenere una pasta. Si tratta di una fase molto delicata: il tipo di frangitura dell’oliva porterà a uno sviluppo più o meno efficace dei profumi, dell’amaro e del piccante dell’olio che si otterrà.
La pasta di olive ottenuta dalla frangitura attraversa un fascio tubiero termo-condizionato con lo scopo di portare la pasta alla temperatura ottimale e spinta in tecnologiche vasche di gramolatura, dove viene rimescolata a temperatura controllata al fine di rompere le emulsioni acqua-olio che si sono formate durante la frangitura e riunire le goccioline di olio in gocce sempre più grandi.
La separazione consiste nel dividere l’olio dall’acqua e dalla polpa. Per far questo ci serviamo di moderne centrifughe che estraggono in maniera finissima l’olio senza disperdere negli scarti le componenti fenoliche, preservandone quindi tutti i profumi, l’amaro e il piccante.
Una volta filtrato al fine di eliminare completamente le ultime impurità che andrebbero a fermentare compromettendone la qualità, l’olio viene stoccato in recipienti di acciaio inox sotto azoto, per eliminare il rischio di ossidazione, a temperatura controllata fino all’imbottigliamento.
La raccolta delle olive viene fatta a mano, proprio come una volta, con le tradizionali scale. La cosiddetta ‘brucatura’ ci permette di prenderci cura dell’integrità del frutto, di selezionare il grado di maturazione e di rispettare l’albero che spesso è di origine secolare.
Le olive vengono lavate con un sistema all’avanguardia che combina aria e acqua: una sorta di idromassaggio per le olive che pulisce perfettamente le drupe da ogni impurità, limitando gli urti e prevenendo eventuali ammaccature che danneggerebbero l’oliva prima della frangitura.
Con la frangitura, le olive vengono tritate con lo scopo di ottenere una pasta. Si tratta di una fase molto delicata: il tipo di frangitura dell’oliva porterà a uno sviluppo più o meno efficace dei profumi, dell’amaro e del piccante dell’olio che si otterrà.
La pasta di olive ottenuta dalla frangitura attraversa un fascio tubiero termo-condizionato con lo scopo di portare la pasta alla temperatura ottimale e spinta in tecnologiche vasche di gramolatura, dove viene rimescolata a temperatura controllata al fine di rompere le emulsioni acqua-olio che si sono formate durante la frangitura e riunire le goccioline di olio in gocce sempre più grandi.
La separazione consiste nel dividere l’olio dall’acqua e dalla polpa. Per far questo ci serviamo di moderne centrifughe che estraggono in maniera finissima l’olio senza disperdere negli scarti le componenti fenoliche, preservandone quindi tutti i profumi, l’amaro e il piccante.
Una volta filtrato al fine di eliminare completamente le ultime impurità che andrebbero a fermentare compromettendone la qualità, l’olio viene stoccato in recipienti di acciaio inox sotto azoto, per eliminare il rischio di ossidazione, a temperatura controllata fino all’imbottigliamento.
I prodotti